Le Murder Songs sono canzoni che raccontano piccole intense terribili folli storie di omicidio. Non esistono generi musicali favoriti: puoi trovare una murder song in ambito rock, country, rap, trap, indie, folk, perfino nel pop. Oltre al genere musicale, quello che rende il racconto speciale è il modo in cui ogni omicidio viene narrato nella canzone e di solito le migliori Murder Songs sono tutte diverse l’una dall’altra. In questo articolo ho scelto le mie 10 Murder Songs preferite: ognuna appartiene a un genere musicale diverso e a un tipo di narrazione diversa. Dalla numero 10 fino a quella che per me è la numero 1.
N. 10 Aurora – “Murder Song”
Dream Pop, 2015, empathetic murder. Omicidio empatico
Aurora, giovanissima cantautrice norvegese, specializzata in ballate dream pop, dalla voce angelica e un’espressività molto intensa, è diventata famosa in campo internazionale con questa canzone “Murder Song”. Le lyrics raccontano l’omicidio dal punto di vista della morta, che parla in prima persona. L’ho chiamato empathetic murder perché la stessa vittima ci dice che l’uomo che la uccide lo fa per empatia. Crede che la morte sia l’unico modo per risparmiare alla ragazza l’orrore del mondo:
“He holds the gun against my head/ I close my eyes and bang I am dead/ I know he knows that he’s killing me for mercy…”
Lui mi punta la pistola alla testa/ Io chiudo gli occhi e bang sono morta/ So che lui è convinto di avermi ucciso per pietà…
Ma l’empatia nella storia è a doppio senso. Anche la ragazza morta prova pietà per il suo assassino e ce lo descrive mentre piange disperato stringendola fra le braccia.
And here I go: ed ecco che me ne vado.
N.9 Tom Waits – Dead and Lovely
Blues Ballad, 2004, Romantic murder. Omicidio romantico

Tom Waits non ha bisogno di presentazioni, famoso blues man, crooner, attore fra i favoriti di Jim Jarmusch, ha, fra i tanti meriti, quello di aver pronunciato una frase diventata iconica: “Reality is for people who cannot face drugs.”
La storia che ci racconta in questa canzone è volutamente “tipica”: ragazza della middle class che pensa di aver trovato l’uomo giusto e molto ricco che renderà la sua vita una favola mentre invece troverà soltanto la morte. Quello che è particolare è il modo in cui Waits ce la narra, i dettagli amari e romantici, un po’ old fashioned sia nel sound che nelle parole, che ci fanno pensare a “Il lungo addio” o a un altro romanzo di Chandler:
“He had a bullet proof smile/ He had money to burn/ She thought she had the moon/ In her pocket/ But now she’s dead/ She’s so dead forever/ Dead and lovely now”
Lui aveva un sorriso a prova di proiettile, lui aveva soldi da buttare, lei pensò di avere ormai la luna in tasca, ma adesso è morta, per sempre morta, adesso è morta e bellissima.
Murder Songs: N.8 Foster the People – Pumped up kicks
Indie pop-rock, 2010, Psychotic kid murder. Omicidio da adolescente psicopatico

Negli Stati Uniti gli omicidi commessi da ragazzini pieni di problemi e di armi da sparo sono una costante. In tutte le sparatorie nelle scuole, tipo Columbine, i killer erano quasi sempre adolescenti che venivano bullizzati e sembravano incapaci di reagire. La costante è tale che a questo tipo di ragazzo “cane di paglia”, che sembra non ribellarsi ma che alla fine, quando invece si ribella, fa – per l’appunto – una strage, gli americani hanno dato un appellativo: “the quiet kid”. Il ragazzino tranquillo. In “Pumped up kicks” dei californiani Foster the People si parla del quiet kid Robert, abituato a prendere calci da tutti gli altri compagni di scuola, che un giorno trova in un cassetto la pistola del padre e se la porta a scuola deciso a vendicarsi.
Una delle cose che rendono particolare questa canzone è il ritornello indie-pop allegramente dissacratorio, dove il quiet kid Robert ripete:
“All the other kids with the pumped up kicks/ You better run, better run, outrun my gun/ All the other kids with the pumped up kicks/ You better run, better run, faster than my bullet”
Tutti gli altri ragazzi sempre pronti a prendermi a calci, meglio che scappino, meglio che scappino, lontano dalla mia pistola. Tutti gli altri ragazzi sempre pronti a prendermi a calci, meglio che scappino, meglio che scappino, più veloci del mio proiettile.
N.7 The Raconteurs – Carolina Drama
Garage rock, 2008, Breathless murder. Omicidio a perdifiato

The Raconteurs è il gruppo indie e alternative rock di Jack White, altro big americano che non ha bisogno di presentazioni. In questa bellissima canzone Jack ci racconta una storia violenta, folle e omicida ambientata in South Carolina fra una casa-topaia ed un furgone parcheggiato nel cortile. L’ho definita “breathless” perché non c’è un attimo di respiro nella narrazione. Non ci sono ritornelli, né strofe che si ripetono, ma solo la voce di Jack che senza mai fermarsi – come se la storia stesse accadendo proprio mentre lui canta – ci parla di come il ragazzino Billy corra a difendere un vecchio prete – che in realtà è suo padre – mentre il fidanzato della madre sta uccidendo a martellate il prete medesimo. Un esempio delle lyrics:
“Billy broke in and saw the blood on the floor, and He turned around and put the lock on the door He looked dead into the boyfriend’s eye His mother was a ghost, too upset to cry”
Billy entrò e vide il sangue per terra, lui tornò indietro e chiuse a chiave la porta, guardò dritto negli occhi del fidanzato, sua madre era uno spettro, troppo agitata per piangere.
Le ultime parole della canzone: “But you wanna know how it ends? If you must know the truth about the tale go and ask the milkman” servono come chiave per risolvere uno di quei giochini segreti che alcuni artisti si divertono a fare con le loro canzoni ma che solo i veri fans della band o gli addetti ai lavori sono in grado di comprendere. Parleremo di “ask the milkman” in un altro articolo.
N.6 Amigo the Devil – Perfect Wife
Folk punk, 2013, Dark humor murder. Omicidio con umorismo nero
Amigo the Devil è uno degli esponenti di punta di quel genere che viene chiamato folk punk, o punk bluegrass. Perfect Wife è una delle sue primissime canzoni e racconta un omicidio in modo molto sarcastico e molto macabro. Ad esempio:
“Her playing the piano/ Sounded like a thirsty camel in a lake/ I took her little fingers/As a souvenir of her playing/ Oh, what a talented wife/ Love of my life”
Lei che suonava il piano faceva un rumore da cammello che beve l’acqua d’un lago, le tagliai le sue piccole dita, come ricordo della sua musica. Oh, che moglie piena di talento, Amore della mia vita.
Spoiler alert: dopo averle strappato gli occhi, le dita, la lingua, la moglie si vendica e lo uccide.
Murder Songs: N.5 Nirvana – Where did you sleep last night
Grunge unplugged, 1993, Old country murder. Omicidio in stile old country
La canzone è molto antica, risale addirittura al 1870, scritta da un autore sconosciuto probabilmente in Tennessee o Kentucky, ma conosciuta per la versione blues di Lead Belly del 1940. In seguito Kurt Cobain l’ha ripresa e l’ha suonata nel concerto unplugged per MTV, a fine 1993 (dove indossa il famoso cardigan da 330,000 dollari). La versione grunge acoustic di Kurt, con la disperazione che solo lui riusciva a infondere in una canzone, la rende indimenticabile. Le parole parlano di omicidio e gelosia – un classico old country – anche se, volutamente, la dinamica degli eventi non è chiara, ma solo molto probabile:
“Her husband, was a hardworking man Just about a mile from here His head was found in a driving wheel But his body never was found My girl, my girl, don’t lie to me Tell me where did U sleep last night In the pines, in the pines Where the sun don’t ever shine I would shiver the whole night through”
Suo marito era un vero lavoratore. A un miglio da qui la sua testa è stata ritrovata nella ruota di un carro ma il suo corpo non è mai stato trovato. Ragazza mia, ragazza mia, non devi mentirmi. Dimmi dove hai passato la notte. Tra i pini, tra i pini, dove il sole non splende mai, vorrei tremare tutta la notte.
N.4 Nick Cave – Stagger Lee
Alternative rock, 1996, Pulp Murder. Omicidio pulp

Nick Cave è un altro mostro sacro dell’alternative rock che non ha bisogno di presentazioni. Nel 1996 ha pubblicato un album “Murder Ballads” dove c’è la mia preferita “Stagger Lee”. L’ho definita pulp murder perché ha un testo duro, violento, osceno ma anche un po’ divertente, e in finale decisamente molto pulp. Stagger Lee è un bastardo figlio di puttana, negli anni ’30, che se ne va in giro a uccidere, attaccare risse, stuprare, il tutto sempre a testa alta, senza paura, proprio come un personaggio dei pulp comics che nacquero ai primi del novecento. Il dialogo fra Stagger e il barista:
“Stagger Lee He said “Mr Motherfucker, you know who I am” The barkeeper said, “No, and I don’t give a good goddamn” to Stagger Lee. He said, “Well bartender, it’s plain to see I’m that bad motherfucker called Stagger Lee” Mr. Stagger Lee. Barkeep said, “Yeah, I’ve heard your name down the way And I kick motherfucking asses like you every day” Mr Stagger Lee. Well those were the last words that the barkeep said ‘Cause Stag put four holes in his motherfucking head…”
Stagger Lee disse “Ehi stronzo, tu sai chi sono” Il barista disse “No e non me ne frega un cazzo” a Stagger Lee. Lui disse “Ok, barista, è facile capire che io sono il brutto figlio di puttana che si chiama Stagger Lee” Il Signor Stagger Lee. Il barista disse “Sì. Ho sentito il tuo nome per strada e prendo a calci figli di puttana come te ogni giorno” Signor Stagger Lee. Beh, queste furono le ultime parole del barista perché Stag gli sparò quattro volte nella sua testa da figlio di puttana…”
N.3 Jimi Hendrix – Hey Joe
Psychedelic rock, 1966, Psychedelic murder. Omicidio psichedelico
Hey Joe è una delle canzoni più famose e iconiche di Jimi Hendrix, e la sua peculiarità, a mio parere, è che le lyrics sono psichedeliche proprio come la musica. Joe è chiaramente uno strafatto che ha appena ammazzato la donna e se ne va in giro a raccontarlo a quelli che incontra. Joe straparla e vorrebbe fuggire lontano ma è chiaro come il sole che finirà morto o in cella a vita. La cosa più straordinaria di questo classico del rock e del genere narrativo Murder songs è che le parole è come se uscissero dalla chitarra elettrica e non dalla voce di Jimi. Un capolavoro rock e una canzone maledetta allo stesso tempo.
“Uh, hey Joe, I heard you shot you old lady down, you shot her down to the ground. Yeah! Yes, I did, I shot her, you know I caught her messin’ ‘round, messin’ ‘round town.”
Ehi Joe, ho sentito che hai sparato alla tua donna, le hai sparato e l’hai uccisa. Sì, le ho sparato, sai, l’ho beccata con un altro giù in città.
N.2 Bob Dylan – Ballad of Hollis Brown
Folk, 1964, Movie murder. Omicidio cinematografico

Canzone strepitosa appartenente al periodo folk di Bob Dylan, che racconta la disperazione di un contadino che non ha più nulla, né acqua, né grano, né farina con cui sfamare moglie e cinque figli e la sola cosa che può fare è ucciderli tutti e suicidarsi. Che Bob Dylan sappia raccontare storie come nessun altro lo sappiamo tutti: ha anche preso un meritato premio Nobel alla letteratura per questo. La particolarità di questa canzone, però, oltre alla bellezza di musica e lyrics, sta nel fatto che lui te la racconta come se fosse un film. Hollis Brown è una canzone che procede per immagini, e le immagini sono così vicine e consequenziali da non far pensare a fotografie o disegni, ma ad un vero e proprio short movie. Raramente accade di ascoltare una canzone e vederla, contemporaneamente, come se qualcuno la stesse proiettando nella nostra mente. La magia di Bob Dylan.
“Way out in the wilderness A cold coyote calls Way out in the wilderness A cold coyote calls Your eyes fix on the shotgun That’s hangin’ on the wall Your brain is a-bleedin’ and your legs can’t seem to stand Your brain is a-bleedin’ and your legs can’t seem to stand Your eyes fix on the shotgun That you’re holdin’ in your hand”
Più in là, nei boschi, l’urlo freddo di un coyote. Più in là, nei boschi, l’urlo freddo di un coyote. I tuoi occhi si fissano sul fucile che è appeso al muro. Il tuo cervello sanguina e le tue gambe tremano. Il tuo cervello sanguina e le tue gambe tremano. I tuoi occhi si fissano sul fucile che stai tenendo in mano.
Murder Songs: N.1 YNW Melly – Murder on my mind
Trap, 2019, True murder. Omicidio reale
Ho dato il primo posto a questa canzone non solo perché è bella, ma perché è vera. YNW Melly non è uno di quei trapper all’italiana (non è uno dei vari fedez o sferaebbasta che producono musicaccia da bambini scemi, per capirci): lui fa musica di livello e non mente. Quando canta “wake up in the morning I got murder on my mind” non sta fingendo. Un mese dopo l’uscita di questa canzone, nel 2019, l’hanno arrestato per duplice omicidio e sta ancora in carcere in attesa di giudizio. Fra l’altro, trattandosi di duplice omicidio in Florida, Melly rischia seriamente la pena di morte.
Il ragazzo Melly ha circa vent’anni e ha iniziato a fare musica a quindici, alternandola con lunghi periodi in carcere, sempre per accuse gravi o molto gravi. Il suo attuale processo, per via della pandemia, è stato rinviato al 2021, e sempre per via della pandemia Melly si è ammalato di Covid19 ma senza ottenere nemmeno di poter essere curato in un ospedale (se non altro per la sicurezza degli altri carcerati). Le foto di Melly dopo un anno di carcere nel paese che ama esportare democrazia fanno una certa impressione: sembra invecchiato di dieci anni almeno. Del resto nel carcere americano dove hanno chiuso Melly i carcerati sono ammucchiati come poveri maiali in un allevamento intensivo, la parola igiene è totalmente sconosciuta così come i vari disinfettanti o sanificanti dell’era Covid. Con cosa viene curato Melly dal Covid19? Sembra una barzelletta, ma sì, lo curano con il gatorade. Il gatorade, quello che nelle pubblicità vediamo tracannare dagli sportivi dopo una bella corsa. E se lo deve anche pagare da solo!
“Everybody acting suspicious, might probably say that I’m tripping/ When I’m all alone in my jail cell, I tend to get in my feelings/ And all I smoke is that loud, don’t pass me no midget/ And I’m ‘a smoke all of my pain away ‘cause that’s the only thing that gon’ heal it/ I wake up in the morning, I got murder on my mind/ AK-47s, MAC-11, Glocks, and nines”
Tutti si comportano in modo sospetto, potrebbero anche dire che sono in viaggio. Quando sto tutto solo nella mia cella in carcere tendo a tenere per me tutte le mie emozioni. E tutto quello che fumo è così forte, non mi passano roba da poco. E fumando mando via tutto il mio dolore, perché è il solo modo per stare meglio. Mi sveglio al mattino, ho l’omicidio nella mente, Ak47, MAC11, Glock e 9 millimetri.
Quando il giovanissimo YNW Melly, nella sua cella, sogna gli AK47 e tutte le armi da fuoco di cui è piena zeppa l’America, lui è sincero: quel pensiero è la sua cura, molto più di qualsiasi droga possa fumare o ingoiare. Ecco perché definisco la sua canzone “true murder”, omicidio reale, vero. In un mondo dove la falsità e la finzione sono diventate le migliori armi di distruzione di massa, la verità, la semplice verità, bella o brutta, gradevole o scandalosa, è sempre rivoluzionaria.